La fame, prima di tutto.
Perché un venditore deve davvero desiderare di vendere, non solo per il tornaconto economico, ma perché è la sua indole. Ma soprattutto, deve sapersi vendere: il paradosso di ogni consulente immobiliare. Prima di vendere un immobile, ognuno di noi propone se stesso come il miglior compagno di viaggio verso un passo tanto importante. Dobbiamo essere disposti a sentire “No”, che non devono fare altro che aumentare la nostra autostima.
Obiettivi, sempre e comunque.
Nella vita è troppo facile fare da spettatori senza mai esporsi. E per vita, ormai, intendo vita reale, ma anche social network. Chi vuole fare carriera in questo settore deve saper pensare al futuro come un percorso a tappe, dimostrare tutta la motivazione e la tenacia che lo rendono unico e inimitabile. Deve piacere, e vendersi per ciò che è. Per questo prima deve sapere esattamente chi sia. “Dove vuoi essere fra sei mesi? Un anno? Cinque anni?” È una delle domande che mi piace di più fare.
Impegno, massimo.
Non sempre il lavoro è semplice. A volte ne abbiamo troppo, altre volte (scongiurando) troppo poco. Spesso siamo stressati dalle altre mille cose che fanno parte della nostra vita e abbiamo paura di non riuscire a gestirle tutte. Ma tutto è possibile. Lo ripeto sempre ai miei ragazzi. È possibile essere mamma e imprenditrice, è possibile partire da zero e costruirsi una carriera, è possibile migliorare e diventare sempre più bravi in ciò che facciamo. E riuscirci. Il sacrificio deve essere la prima cosa che un collaboratore mette in conto nella propria carriera. Ogni sforzo verrà ripagato, e darà una soddisfazione enorme.
In SIT è possibile.
Sabina Gatto